Cerca nel blog

lunedì 14 marzo 2011

Su Renzo Bossi non si può far satira. Intervista al blogger denunciato.

Non conoscevo Michel Abbatangelo e non sapevo nulla del caso che lo vedeva contrapposto a Renzo "trota" Bossi. Apprendo un po' sconcertata che Michel è comparso nella prima udienza del processo che lo vede imputato per diffamazione a mezzo stampa. Vado sul suo blog e trovo un "Diario segreto", una trovata letteraria ovviamente satirica in cui Michel narra delle imprese del figlio amato dal leader della Lega. Ne esce fuori il ritratto di un bamboccione così come da tempo Renzo Bossi viene considerato da molti e davvero non riesco a capire perché si sia sentito leso proprio da questo diario quando c'è una larga parte dell'Italia che ha la medesima considerazione. A questo punto decido di chiedere spiegazioni direttamente a Michel che, molto gentilmente e rapidamente, mi spiega l'origine e l'evoluzione del "fattaccio". 

Michel Abbatangelo,cittadino di nazionalità italiana e francese,iscritto all'albo degli italiani residenti all'estero della città di Padova (...) nato a Buenos Aires 11-1-1953 e giunto in Italia nel 1960 di professione pittore,sposato ad una professoressa di letteratura francese.
D: Michel, leggo che sei stato querelato da Renzo Bossi: com'è nata questa singolare querelle?

R: Ho iniziato a scrivere il diario in momenti di profonda indignazione,tutte quelle volte che la cronaca mi rinviava l'infinita serie di provocazioni a cui è usa la lega nord,in un certo senso di arrogano il privilegio di essere gli unici a cimentarsi nella "satira" se cosi si puo benevolmente definire (...) Lo rammento è un movimento etichettato in tutta Europa come razzista e xenofobo,si prenda ad esempio la cartina della Padania da essi immessa nel web e la si confronti con quella della Repubblica di Salo...si constaterà che il confine sud cade proprio guarda tu la coincidenza con la Linea Gotica istituita dal feldmaresciallo tedesco Albert Kesselring nel 1944.....se non si crede alla coincidenza allora atteniamoci alle dichiarazioi di Borghezio in un famoso video mentre istruisce alla mimetizazione i nazisti francesi (...)

D: Che cosa avviene esattamente?
R:Arrivo a Milano a tarda sera,con la mente vado a tutti gli episodi che ho scritto sul "diario segreto",li ripasso ad uno ad uno e allo stesso tempo mi rassicuro:"in fondo si tratta solo di un interrogatorio" l'avvocato me lo ha vivamente consigliato,una certa immagine conta per il giudice che dovrà emmettere la sentenza,si deve mostrare la massima disponibilità e fiducia verso la giustizia.
Tuttavia non mi riesce di chiudere occhio,sarà l'eccitazione,un che di inquietudine,sottile.

All'indomani raggiungo Varese,mentre attraversiamo il centro storico della città a piedi per raggiungere la questura insieme a lui inquadro qualche dettaglio,un breve intenso scambio di idee;un caffè,poi un'altro,qualche sigaretta e una breve cavalcata nella "storia" di Varese,la prima città a cadere nell'abbraccio asfittico del Carroccio,poi il fatto che tutti si conoscono e un mezzo infarto quando mi dice ridendo,l'avvocato,che ha condiviso per un breve periodo il suo studio legale con Bobo Maroni il ministro agli interni!
Insomma a Varese Papa Umberto,la "Trota",Maroni,Calderoli e tutti gli altri sono di casa e io saro giudicato nella tana del lupo !
Poi l'avvocato intuendo forse la mia inquietudine mi mostra la prima pagina del quotidiano locale "Varese notizie" una indagine statistica ha appurato che la maggior parte della popolazione auspica da parte della Svizzera una annessione,pare che dall'altra parte si stia piuttosto meglio,burocrazia,tasse,standard di vita etc,pare...che Varese stia vivendo un certo declino e questo dopo quasi un decennio di dominio incontrastato del carroccio (...),la Lega Nord se ne è parecchio risentita,fioccano dichiarazioni di fuoco e strida "al tradimento,ingrati ..." e via dicendo e replica secca :"...se nascerà la Padania saremo lieti di annetterci anche il Canton Ticino ! " al che mi sono chiesto quale sarebbe stata in proposito l'opinione degli svizzeri interessati.
L'avvocato mi dice che ha passato il "diario segreto" a qualcuno che bazzica la letteratura più seriamente di me (...) dice che si è divertito un sacco e si congratula con me per la vena inventiva ma che sarebbe il caso di correggere una volta per tutte gli errori di grammatica...
Ribadisco che apparire un "dilettante" aiuta e ridimensiona la mia vanità,il mio ego ed al contempo sollecita qualche indulgenza nella critica del "belpaese" notoriamente appiattita certo ma feroce quando emerge.
Ci accomodiamo in una saletta al piano superiore della questura dopo una brevissima attesa,alla richiesta dei miei documenti non esibisco i miei quelli italiani,oppongo la mia carta di identità francese e metto subito in chiaro (per quanto possa servire) che sono un cittadino francese.
Mi interroga un giovane ufficiale,sguardo leggermente corruciato,quasi impercettibile,molto serio e un po fuori dall'ordinario è presente anche un alto funzionario,entrambi cortesi,fermi,sorridenti e risoluti,affatto zelanti...dietro di essi appesa in bella vista  una citazione di Davigo,uno dei giudici di "mani pulite" che fà più o meno "Le conseguenze dei reati dovrebbero ricadere su chi li commette e non su chi li scopre"

Mi viene posta una prima domanda che mi sorprende :"..signor Abbatangelo quali sono le sue attuali condizzioni economiche? Lei si considera benestante o..."
Sorpreso rispondo che sono un artista e come tale in questo periodo condivido e partecipo pienamente al disagio che vive il paese intero.
L'idea che mi suggeriscono mi dice che non hanno molto approfondito "il caso" mà è solo una impressione.
Mentre rispondo mi vengono alla mente certi commenti acidi piovuti sul blog fra essi: "speriamo che la "trota" possa comprarsi una Ferrari o pagarsi le ferie con i tuoi quattrini bastardo ! "
L'interrogatorio dura poco più di due ore,sin dall'inizio il relatore trova molte difficoltà a sintetizzare le mie risposte.
"lei ha un blog...ha pubblicato una serie di articoli..." e io con l'aiuto del mio avvocato che spiego cortesemente che ho pubblicato,scritto una novella,una storia inquadrabile nella letteratura satirica (solo uno degli aspetti) estesa in una serie di episodi che si ispirano a fatti di cronaca per la maggior parte inquadrabili in manifestazioni razziste e xenofobobe le quali suscitavano la mia indignazione in quanto italiano e artista (...) 
Entro nel dettaglio con pedanteria minuziosa "si tratta di un racconto che si dispiega,gioca l'iperbole,la creazione fantastica,surreale,inverosimile ad una precisa finalità,riportare il lettore alla cronaca (la stessa che mi ispira) farlo riflettere ed al contempo anticipare tutta una serie di eventi se possibile disinnescandoli e faccio un esempio citando uno degli episodi,quello dove la "trota" con una banda di amici raggiunge Roma per far saltare in aria la placca in marmo che celebra la "Breccia di Porta Pia" uno degli eventi cardini del Risorgimento,dell'unità d'Italia.
E poi riporto un episodio di cronaca recente accaduto a Villa Borghese nei giardini del Pincio e precisamente la distruzzione vandalica dei busti risorgimentali !
A sott'intendere che a tutta evidenza l'episodio,il racconto potrebbe averli dissuasi dal primo più importante obbiettivo,provocazione e in ogni caso fatto intuire al lettore informato che il seguito...che verrà!
Aggiungo che di solito la letteratura e l'immaginazione vengono ridicolizzati dalla inventiva di cui è capace la realtà (...) e che io con la mia pratica dilettantesca della letteratura ho come l'impressione di anticiparla,evocarla politicamente parlando (...) Il pc si blocca grazie alla "tempestività" del correttore e ne approfittiamo per mettere a punto certi verbi e i punti salienti delle mie dichiarazioni.
Esibisco inoltre la copertina in PDF della raccolta con la nota immagine della "Cappella Sistina" con Dio Umberto che concede con il dito nepotista la "vita" a Renzo Bossi e indico la prefazione in cui si dice chiaramente che si tratta di satira "una risata vi seppellirà " di fantasia etc,
Ecco che l'interrogatorio subisce un momento di confusione,credevano di dover stendere una relazione intorno a degli articoli e invece si trovano catapultati nella letteratura,in certe sue forme sperimentali,anarchiche e illuminate da una sola regola " non ci sono regole e seppure c'è nessuno sà quale sia ne dove abiti ! "
Risparmio loro la "tiritera" sulla libertà di espressione sancita nella Costituzione ed ogni connotazione politica e non manco di far presente la mia identità di artista (cosa su cui sono molto informati) e di come mi sono ispirato al Surrealismo e al Dadaismo per concepire il percorso letterario del "diario segreto"
Insomma ci è voluto un bel po di tempo per stendere correttamente il verbale d'interrogatorio che a fine seduta avrei dovuto firmare.
Ho consegnato la fotocopia di un documento che testimonia l'iscrizione del "diario segreto" nell'albo delle opere letterarie a Parigi e l'avvocato ha precisato che si tratta di una specie di SIAE francese (...)
Dopo la firma del verbale veniamo congedati con amabilità e cortesia,mi chiedono se faro una cronaca dell'interrogatorio,mostrando in tal modo di conoscermi bene,e mi affiora il sospetto che abbiano cercato di farmi ammettere qualcosa che possa essere utilizzato contro di me,la qual cosa è ovvia certo,mi fossi fatto sfuggire che ho scritto degli articoli mi sarei cacciato in un bel pasticcio (...) 
Uscendo dal palazzo mi rendo conto che sul mio caso viene esercitata una certa indubbia pressione.

D: Renzo Bossi è costantemente preso di mira da molti. Perché ha denunciato proprio te?

R:Hanno scelto me "l'Ulisse" il signor nessuno per dare una lezione al web,l'icona per eccellenza del bamboccione figlio del nepotismo politico la si deve in qualche modo proteggere (...) cosicche la dinastia potrà crescere robusta e intoccabile!

Aggiungo che la sentenza che mi riguarda farà giurisprudenza e decreterà forse mà voglio sperare di no la morte della satira nel web !
La satira è il condimento per eccellenza della democrazia,là dove essa è perseguita abbiamo autoritarismo,regime,dittatura.

D: Ho dato una lettura al "Diario segreto", non mi pare vi sia scritto qualcosa di offensivo. Da che cosa si è sentito leso in particolare Renzo Bossi?

 

R: Una indiscrezione riportatami dice che la "trota" si è armata di un pennarello rosso per sottolineare i paragrafi da incriminare,da denunciare ma che alla fine tutto il diario era diventato rosso e illegibile,con un gesto di stizza tipica del leghista che vede cento comunisti tutti assieme lo avrebbe passato al suo legale ingiungendogli parentoriamente "...senta faccia lei tanto..."
Il "diario segreto" lo ha letto e bene sia Renzo e in una certa misura anche il padre che è uno che s'incazza di rado ma quando cio avviene...

Dimenticavo:in relazione all'attentato "all'onore" di Renzo Bossi il quale si fà premura (bontà sua) di affermare nella querela che non ha mai svolto attività "politica" ...al che i più informati,leggasi perfidi rammenteranno quando al  Salone del Libro di Torino (...) a cui si era autoinvitato per celebrare la recente elezione al Consiglio regionale della Lombardia (...) alla precisa domanda dell'intervistatrice "perchè è stato bocciato 3 volte ? " replico:" gli impegni politici mi hanno distratto dagli studi...
Il fatto è che alcuni episodi e paragrafi toccano la famiglia,quella che non si tocca mai (...) o perlomeno la loro,quella del Premier invece (...) la faccenda sarebbe divenuta una questione personale,molto emotiva e coinvolgente.
Adesso non resta che aspettare,una lunga attesa,potrebbe anche accadere che il giudice ritenga la querela non ammissibile e la rigetti o chesso una archiviazione...
Insomma sono aperte le scommesse,l'opzione favorita?
Impiccare la satira al lampione !
Faccio una constatazione infelice:un esimio rappresentante della "Padania felix" (e qualche zelante comprimario) quella che non c'è ma che vuole esserci,secessionista,surreale, grottesca,pericolosamente sovversiva,volta a minare i valori alla base della convivenza civile,una sorta di satira all'incontrario,vuole godere del privilegio di essere la sola manifestazione "umoristica" del paese!

D: Perché hai scelto proprio Renzo Bossi per fare satira?
R:Per me scrivere è stato dapprima principalmente uno sfogo,vi furono episodi riportati dalla cronaca tali da lasciarmi rivoltato,abitato non solo da una profonda indignazione mà anche collera,rabbia,ad esempio quanto accadde a Coccaglio o ad Adro..poi sti sindaci scheriffi senza andare tanto indietro a Gentilini,gente che in un paese civile sarebbe ineligibile o in galera...  (...),ritenni allora di dover incanalare la rabbia e la mia passione civile in un percorso suscettibile di sublimare la frustrazione,la condizione di impotenza in cui mi precipitavano certi fatti,sono figlio di immigrati in America latina,nato in Argentina (Miguel Angel Abbatangelo) la mia famiglia rientro in Italia quando avevo sette anni (...) spero che questo aiuti a capire,collocare il personaggio (...) d'impulso incominciai a scrivere e  lentamente anche grazie all'apprezzamento incontrato sul web si fece strada in me la consapevolezza d'aver centrato non solo un genere,uno stile inquadrato chiaramente nella satira ma anche qualcosa dalla fortissima valenza politica in termini di denuncia...
E satira,è letteratura ed allo stesso tempo Arte che sono valori protetti dalla nostra costituzione o almeno cosi io credo...
Al di là del fatto che ho scelto di chiamare i personaggi per nome ritenendo che non fosse il caso di procedere vista la gravità della situazione politica a infingimenti e accortezze giocate con soprannomi che richiamassero personaggi reali.
Mi è parve allora una inutile ipocrisia...

Credo che Renzo B. si sia principalmente risentito dapprima dalla grande diffusione del diario e subito dopo dal fatto che la sua immagine non incassava un penny in termini di diritti d'autore,suppongo si sappia che questi "signori" sono sensibilissimi alle dinamiche dell'onestà spicciola-e-degli-spiccioli (...)  bhè veniamo alle cose serie:"il fatto quotidiano" dice "colpirne uno per educarne 100 !" insomma colpire un signor nessuno per imbrigliare o intimidire quel web impertinente che da almeno 2 anni "perseguita" senza pietà il delfino di Umberto Bossi.
L'Erede che ha principalmente la responsabilità di ripulire l'immagine irrimediabilmente compromessa del partito andava protetto e infatti mi risulta che non sono l'unico nel mirino,ovviamente si servono della legge sulla stampa del 1948 (...)
viene stiracchiata da tutti i lati ed applicata al web con dovizia di argomentazione e dettaglio,qualche precedente tirato per i capelli e per analogia riversata sul web (...)

D: Come nasce l'idea del "Diario segreto"? E come ha reagito il pubblico dei lettori?
R: E vero che Renzo è il filo conduttore della serie di racconti,l'ispirazione se cosi si puo dire mi viene dal diario intimo di Carla Bruni apparso giornalmente sul "Canard Enchainé" settimanale "satirico" edito in Francia e leggendario; successivamente ho introdotto via via che la cronaca mi ispirava altri personaggi scoprendo che Renzo ormai era assunto ad icona del bamboccione medio italiano,il web manifesta nei suoi confronti un risentimento da far paura,me ne sono accorto dopo,il percorso della sua "carriera" sopratutto fra i giovani suscita diciamo cosi molte perplessità,ha un che di surreale e di grottesco.

L'ambiente leghista che conosco è esclusivamente quello del social in cui apparvero per la prima volta i racconti,OKNOtizie e facebook,rammento che al primo apparire fioccarono fior di commenti per cosi dire:aggressivi,un po di quella pattumiera che si riscontra nei forum quando la discussione si fà...dura!
Inutile,perfettamente inutile impiegare il termine satira,non sanno neppure cosa sia (...) mancano completamente di senso dell'humor,l'abbruttimento tocca livelli subumani (...) insomma appena escono dal "bar sport ridiventano persone "serie" ombrose soppratutto permalose,suppongo si sappia che nei confronti della famiglia Bossi vige un vero culto della personalità;credo qualcosa che ha a che fare con strani processi o dinamiche di identificazione !

La vicenda della querela avrebbe dovuto spingermi a qualche precauzione invece no,come già detto alla mia prima intervista sul caso quando la lessi scoppiai a ridere,ogni volta che ci ritorno su è cosi,non mi pare una cosa seria tantopiù che sono un cittadino francese oltre che italiano e di questo intendo avvalermi in ogni sede.La sequenza di racconti non ha avuto un seguito solo perchè sto lavorando ad una edizione su carta stampata,un libro,fin da subito mi sono state fatte delle proposte la qual cosa mi ha obbligato a ripassare la grammatica italiana,il libro uscira al compimento della vicenda processuale (in ogni caso) dovessi stamparlo qui in Francia !
Ad oggi lo hanno letto oltre 100.000 persone e non mi pare poco,certo la maggior risonanza la si è avuta quando apparve nelle pagine dell'Espresso (...) in quei giorni,in quella settimana registravo accessi nel mio blog dell'ordine di 9.000 persone al giorno...!

La mia per cosi dire "leggerezza incosciente" il mio disincanto nell'affrontare questa vicenda nasce da alcune certezze fra cui il valore letterario stilistico contenuto nella serie di racconti (...) non tanto un saper scrivere (...) quanto uno stile surrealista "surrealtà" direbbe Picasso che preconizza attraverso la farsa,il sarcasmo,la commedia grassa e ridanciana e l'iperbole un divenire assurdo,grottesco,suscettibile di anticipare la realtà,non metto mai in derisione i personaggi su cui accentro la mia attenzione,o almeno ci provo,mi pare inutile e gratuito,è come sparare sulla croce rossa (...) e qui faccio un esempio,in uno dei racconti c'è un tentativo d'attentato alla targa che commemora Porta Pia (...) ebbene un anno dopo i busti risorgimentali al Pincio,Villa Borghese a Roma vennero rinvenuti vandalizati e scaravoltati a terra (...) oppure si vada alle dichiarazioni di Borghezio sui monumenti dedicati a Garibaldi e al risorgimento (...) insomma non sono pochi i miei lettori che commentano "sembra tutto vero,più vero del vero oddio...diventerà vero? " !
Parafrasando Picasso (io sono un pittore) direi:"la menzogna,l'invenzione fantastica serve a raccontare e illustrare la verità "!

La censura...la satira...credo che tenteranno sino all'ultimo agendo per dosi omeopatiche come dice Umberto Eco di controllare con museruole sempre più strette sia i media (fatto) che il web in generale,è certamente desolante quello che dico perchè vi si scorge un che di fatalista e rassegnato;molti non hanno la minima idea come viene recepito il nostro paese all'estero,anche dagli stessi italiani che risiedono fuori patria amareggiati,autoesiliati o per lavoro...

La misura della solidarietà ricevuta è tale che posso esprimere al riguardo solo stupore e meraviglia,durante la stesura del diario tutto quello che è avvenuto dopo la pubblicazione sul web mi è giunto totalmente inaspettato,i commenti o le mail che ho ricevuto mi hanno immensamente confortato in un momento di protratta accesa solitudine disperante per le  attese minime,politiche attinenti il mio paese in termini di dignità ed etica...subivano rovesci tali che ce ne voleva di immaginazione per contemplare una realtà diversa.


D: Il primo round ti ha visto vincitore: le regole che valgono per la stampa non si possono applicare al web. In sostanza, che cosa significa?

R:Andando nello specifico allora cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta “ Tutto quello pubblicato su internet, tranne le testate giornalistiche regolarmente registrate e che necessitano obbligatoriamente di un direttore responsabile- sottolinea ancora l’avvocato Beraldo (Varese)- non possono essere assimilabili alla carta stampata, così  come viene contemplato appunto dalla legge n.47 del 1948 articolo 13 ossia la legge sulle disposizioni della stampa, riguardante la diffamazione.” Tutto chiaro allora. Un bell’inghippo legislativo che va ben oltre questa querela ma che coinvolge nemmeno tanto indirettamente tutti quelli che in internet pubblicano qualcosa. Tanto per intenderci: se  questa legge venisse applicata, i proprietari di Facebook così come di tutte le piattaforme che ospitano i blog o siti similari,  dovrebbero controllare costantemente tutto quello che viene pubblicato dai loro utenti nel mondo! Insomma un delirio.




7 commenti:

  1. se dire ad un ignorante buzzurro che è un 'pirla' allora sono colpevole anche io....

    RispondiElimina
  2. Peter, il punto per me è proprio quello: mi pare che l'ironia su Renzo Bossi sia dilagante, così come su altri politici. Per questo mi sorprende questa querela. Renzo Bossi in quanto individuo non interessa proprio nessuno, se non, mi auguro, i suoi genitori. La satira nasce dagli spunti che egli stesso ha dato: il giochino dell'affonda-immigrato mica se l'è inventato Abbatangelo.

    RispondiElimina
  3. Renzo Bossi detto il trota non si commenta, lui la mattina quando si guarda allo specchio, si commenta da solo

    RispondiElimina
  4. A renzo bossi....?? ci sei?? Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr............................................... te' puortane nu poco pure a patete.

    RispondiElimina
  5. Signori: i politici quando si parla di loro sanno che gli facciamo
    pubblicità se poi gli trattiamo male e loro possono fare le vittime
    anche a torto, e ne abbiamo molti esempi di questo, la pubblicità decuplica perché in Italia funziona così. Allora dimentichiamo questi signori e ricordiamoli solo per le cose
    che fanno bene, vedrete che ne parleremo molto meno e presto scomparirebbero non solo dalle menti ma anche dal panorama politico. PERCHE' E' DELL'ANONIMATO CHE HANNO PAURA. Zanzino

    RispondiElimina
  6. Zanzino, sarei anche d'accordo con te, ma su certe posizioi il nostro sdegno si deve far sentire. E' di poco fa la notizia che i consiglieri leghisti hanno abbandonato l'aula regionale al suono dell'inno di Mameli. Tacere significa lasciarli fare. La reazione ci deve essere e deve essere forte. Se non vogliono stare in Italia se ne andassero, nessuno li trattiene.

    RispondiElimina
  7. Il mondo delle arti,della letteratura,la cultura in generale deve mobilitarsi (e infattio avviene...)contro la regressione,abbruttimento che vuole imporre la Lega Nord in quanto noi:artisti... interpreti,produttori,mediatori e quantaltro del mondo della cultura (artistica) siamo gli autentici depositari dell'identità italiana e i custodi della sua memoria,della grandezza del paese!
    Essa non risiede tanto nella sua Storia,discutibile mà nei frutti che essa ha dato;fra i frutti vi è certamente l'arte,il sogno di un mondo migliore che realizzano attraverso l'esplorazione gli artisti (ci è riconosciuto da tutti) se il piano di imbarbarimento dovesse realizarsi noi saremo i primi a scomparire per lasciare il posto ad una identità alla tedesca,cioè come la vedono i tedeschi,rammenterete l'immagine del piato di pasta con la P38 ..." insomma la vecchia storia della pizza e del mandolino !

    RispondiElimina