Da poco, una settimana circa, tra le funzioni presenti su Facebook, è stata inaugurata l'opzione "Domanda". Per quel che può valere un sondaggio fra amici e con lo svantaggio di non consentire l'anonimato, è comunque interessante riflettere sulle risposte date. Avevo chiesto che cosa non si ritenesse condivisibile nella Chiesa cattolica. L'opzione preferita è stata "L'ingerenza negli affari dello Stato italiano" e ciò secondo me dà una chiave di lettura importante sul rapporto con la religione. Non è infatti una posizione ateistica o anticlericale quella che emerge, né è particolarmente votata l'opzione che respinge la Chiesa cattolica tutta e senza distinguo. L'esigenza che affiora è piuttosto di una laicità che non viene avvertita (perché non c'è) e di mantenere ben separate la sfera religiosa da quella politica. Ciò significa che la critica che da più parti si leva, di poca tolleranza nei confronti del Cattolicesimo, è in malafede, giacché, al contrario, ciò che si vorrebbe è che la Chiesa tornasse ad occuparsi di spiritualità. Non a caso la seconda critica verte sull'eccessivo lusso di cui si adorna il Vaticano: da parte perfino e soprattutto dei credenti c'è la richiesta di un messaggio che sia più in sintonia con quello di Gesù. E che apporti maggiore rispetto per le minoranze, per gli omosessuali, per le donne, per le altre confessioni religiose.
Il messaggio per la Chiesa cattolica mi pare chiaro: c'è una comunità che ha bisogno di credere, ma che vuole avere una guida coerente e che non la costringa a scendere a patti con i propri valori in nome di divieti ormai obsoleti. A non tenerne conto si rischia di disperdere questo potenziale umano e di consegnarlo all'ateismo proprio in virtù dei dettami del Cattolicesimo.
Un'ultima considerazione: qualcuno si è chiesto perché la domanda vertesse solo sulla Chiesa cattolica. Mi sarebbe piaciuto estendere il discorso a tutte le altre confessioni religiose, ma non ho le conoscenze e competenze adeguate per parlare di Islamismo o Confucianesimo. Parlo esclusivamente di ciò che conosco.
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