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domenica 8 maggio 2011
Noi, i politici e i problemi reali dell'Italia.
Continuando ad esaminare i risultati dei sondaggi effettuati su FB grazie alla funzione "Domanda", una riflessione è dovuta riguardo alla politica attuale. Se è vero che in molti godrebbero a vedere elemosinare o a trattar male i rappresentanti del nostro Governo, nel momento in cui chiedo quale sia il problema principale del nostro Stato la risposta che di gran lunga predomina sulle altre è "disoccupazione". Considerando che chi partecipa a questi sondaggi è nella maggior parte dei casi in opposizione al Governo attuale (non necessariamente identificandosi con la sinistra), emerge il dato significativo che nell'analisi della realtà quotidiana chi critica la politica attuale non è ossessionato da b. ma tende piuttosto a guardare in modo preoccupato alla crisi che ha colpito il nostro Paese e che questo Governo si dimostra incapace di fronteggiare. Il gusto per la vendetta, voler vedere umiliati i potenti, non sembra guardare in faccia a bandiere e colpisce a destra come a sinistra. E' tra l'altro sorprendente che Santanchè risulti essere la più votata alla domanda "Chi vorresti assumere come cameriere per trattarlo malissimo?", a dimostrazione del fatto che è principalmente la boria di alcuni personaggi ad infastidire non una prevenzione cieca nei confronti dell'avversario. Oltre all'arroganza del potere si intende inoltre colpire il servilismo se i nomi citati, dopo Santanché, sono Capezzone, Alfano e Bondi. Il disgusto per la classe dirigente politica e il desiderio di liberarsene con una sorta di tocco magico emergono invece quando la domanda è "Chi manderesti in esilio?": le prime due posizioni sono occupate da b. e Bossi, finché non viene aggiunta l'opzione onnicomprensiva "Berlusconi & Co." che supera tutte le altre risposte inglobandole ma non fornendo così la possibilità di esaminare criticamente il personaggio nel desiderio di fare tabula rasa di tutto il panorama politico (compresa l'opposizione identificata in Bersani, D'Alema, Veltroni). C'è certamente un rifiuto per chi incarna il potere poltico e la disillusione verso chi dovrebbe portare avanti le istanze dell'opposizione, ma il dato che mi sembra più rilevante è la presa di coscienza dei problemi reali del cittadino. Disoccupazione e precariato sono avvertiti come i mali peggiori superando perfino la mafia e il berlusconismo inteso sia come pericolo per la democrazia sia come sinonimo di malaffare. Il che ci dà un'immagine del cittadino (quello che ha partecipato al sondaggio, naturalmente) poco incline a preoccuparsi dell'ideologia nel momento in cui in gioco c'è il presente ed il futuro suo e della generazione ventura. Un quadro sconsolante perché all'orizzonte non sembrano vedersi soluzioni nella media distanza per non parlare dell'immediato.
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