Cerca nel blog

martedì 5 ottobre 2010

Nessuno tocchi i bambini. Una storia indecente. Seconda parte.

Il processo: vengono sentiti i bambini e parla anche l'ex moglie che si costituisce come parte lesa. L'impianto accusatorio regge, viene rinvenuto il materiale pornografico di cui parlavano i figli, oltre ad una pistola (regolarmente denunciata, ma che serviva all'uomo per essere brandita dal balcone quando sentiva dei rumori) e un paio di manette, rinvio a giudizio.L'imputato sceglie il rito abbreviato: significa che il Giudice emetterà la sentenza in base agli atti di cui dispone, in cambio, laddove fosse condannato, l'uomo fruirà della riduzione di un terzo della pena.
La condanna è a 9 anni senza che si riconoscano attenuanti, il pagamento delle spese processuali e il risarcimento per la ex moglie che ha raccontato, tra l'altro, nuovi dettagli di violenze fisiche sui bambini.
Le proteste: In sostanza, di che cosa si stanno lamentando?Le accuse sarebbero false, architettate dalla bambina e non provate dai Giudici.Perché la difesa ha voluto sì il rito abbreviato ma pretendeva anche che si risentissero le vittime.Questa non è ingiustizia, è Codice.E l'imputato avrebbe potuto benissimo rinunciare ad avvalersi dello sconto sulla pena seguendo l'iter rituale e non l'abbreviato.
In Appello si afferma che trattasi di una ricostruzione fantasiosa della bambina ma neanche l'imputato riesce a trovare un solo valido motivo per cui sua figlia avrebbe dovuto mentire.
E il motivo continua a non esserci.
Non mi fermo:chiedo a chi gestisce la pagina di rispondere a delle domande.
La donna G., dice di essere un'amica di famiglia, ma in una sua presentazione, sempre nella pagina, risulterà che conosce l'uomo attraverso Facebook.

Lara Cardella 02 ottobre alle ore 13.39
Io ho letto tutta la documentazione, non mi sarei permessa di fare delle domande senza aver letto tutto.
Ma non posso pretendere che gli altri facciano lo stesso, per questo ti prego di prenderti tutto lo spazio che ti occorre nelle risposte.
1) Chi chiama gli assistenti sociali per accertare le condizioni dei minori?
2) A quali controlli viene sottoposta la famiglia?
3) Che cosa viene scritto nelle relazioni degli assistenti sociali?
4) Quali sono le accuse che i minori rivolgono ai genitori?
5) Come si difendono i genitori?
6) Ad entrambi i genitori viene tolta la potestà?
7) Quanti gradi di giudizio ci sono stati?
8) Uno dei genitori (o entrambi) si sono opposti alla decisione del Tribunale?
9) Il provvedimento di allontanamento ha previsto che i figli non avessero più contatti con i genitori?
10) I genitori si sono dimostrati disponibili a cambiare il loro modo di vivere?

G. 02 ottobre alle ore 16.16 Segnala
1)gli assistenti sociali sono chiamati dalla mamma.

2)presa visione dell'abitazione,la condizione dei bambini + un tutor.

3) i bambini versano in condizioni igieniche precarie,e sono adultizzati.

4) non appare in nessuno scritto ma parlano male della mamma.Lamentano il fatto che sono stati portati via dalla casa dei nonni,per via di una difficile convivenza tra loro e la mamma.

5) L mamma si lamenta del fatto che il papà è assente e non gli da i soldi.Lei non si sente in grado di occuparsi dei figli e chiede l'intervento degli assistenti sociali.

6) No,viene sospesa dopo i fatti del papà,ma lui era all'oscuro di questa decisione.

7) tutti e tre i gradi di giudizio.

8) Il papà voleva avere i figli con lui, ma con il fatto che era disoccupato gli fù negato Dopo 15 giorni partiva l'istanza di affidamento ma non fù presa in considerazione,con perizie accertate,

9) No,erano divisi nei fine settimana,alternandosi nei weekend,una settimana per uno.Successivamente ci fù un provvedimento restrittivo per non farli andare con i genitori,ma solo nella casa famiglia.Poco prima delle festività natalizie vietano di vedere i figli.In seguito solo la mamma potrà incontrarli,ma solo in situazione protetta.

10) Il papà seguì un percorso psico-diagnostico,come ordinato dal Tribunale dei minori.Dopo qualche mese lo psicologo lascia l'incarico e si affida allo psocologo dell'Istituto T,dove precipita tutta la situazione.
Nonostante le pressanti richieste del padre per avviare i figli alla psico-diagnosi,questo è accaduto solo dopo mesi.

Lara Cardella 02 ottobre alle ore 17.20
G., dalle risposte non si capisce il perché.
Io ho letto tutto: ci sono gravissimi abusi perpretati sui figli, tu non ne parli.
Questa non è informazione corretta.Se dici che i giudici hanno sbagliato (ed è un'accusa pesantissima), bisogna spiegare dove e come.I bambini erano senza vestiti adeguati, quando vivevano dalla nonna questa era un'alcolizzata, non si può fare informazione omettendo la verità. Non si può dire che la Giustizia sbaglia e non mettere gli altri in condizione di capire.Non è onesto, non è giusto.

G. 02 ottobre alle ore 17.27 Segnala
chiedo alla compagna di scriverti....lei ne sa piùà di me,all'epoca dei fatti c'era..... questo è il suo profilo.....e la sto chiamando al telefono.

A questo punto si inserisce la compagna dell'uomo, T., e la conversazione, sempre via posta privata, riguarda ora me e lei.

2 commenti:

  1. Io non so chi abbia ragione e chi torto. Una cosa però l'ho capita: poveri bambini...

    RispondiElimina
  2. Ibadeth, io non credo si possa parlare di ragione o torto, per quello è stato già espresso un giudizio. Di condanna dell'uomo. E' che non si può buttare la vita di questi bambini su Internet, mentendo, cercando di farli passare per bugiardi, violando la loro intimità. E non è ammissibile che tutto questo venga fatto dal padre, supportato da altre persone. Non è che solo perché i bambini non possono parlare tu li infanghi: non funziona così. Non funziona affatto così.

    RispondiElimina