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venerdì 17 settembre 2010

Intervista a Luigi De Magistris

Parlare con Luigi De Magistris è per certi versi sconvolgente: siamo abituati alle pause dei politici, ai linguaggi neutri, a parole dosate sapientemente. Con lui ogni regola viene stravolta e ti senti spiazzato. Caso più unico che raro, non vuole sapere in anticipo le domande che gli verranno poste e a nessuna evita di rispondere. Con chiarezza, con veemenza, con passione.
Puoi essere o non essere d'accordo con lui, ma sai che hai davanti una persona vera. Che ha pagato ogni sua scelta ed ora le cose le chiama con il proprio nome. Senza alcuna ipocrisia. Mai.

D) Nella prefazione al suo "Assalto al Pm" Travaglio dice che come magistrato è stato sconfitto: è d'accordo?

R) Sconfitta  può essere stata la funzione, non l'uomo. Sconfitta è stata quella parte della Magistratura che non è stata difesa e che, anzi, è stata attaccata perché assolveva al suo dovere scegliendo, invece, di proteggere chi era colluso. Mai si era visto un Ministro della Giustizia chiedere l'allontanamento del PM che stava indagando su di lui, è stato fatto.
Io continuo la mia battaglia in ciò in cui credo. Certo, non come magistrato, in altre sedi, in altri modi, attraverso la politica, la denuncia, perché ogni uomo ha i propri ideali e io per quelli continuo a combattere incessantemente.

D) Crede che qualcuna delle sue inchieste sarà mai portata a buon fine o è stato tutto inutile?

R) No, non approderanno a nulla. Ma il lavoro fatto non è stato inutile: oggi la gente sa ciò che accade in Calabria, ad esempio. sa dell'esistenza di collusioni, sa dei "colletti bianchi", sa degli sporchi interessi che sono stati al centro di quelle inchieste.Sa che esistono parti delle Istituzioni che non difendono l'onestà preferendo allearsi con poteri forti deviati.

D) Berlusconi, anche dalla Russia, continua a dire che la Magistratura è formata da comunisti: lei ha indagato solo politici di destra o centro-destra?

R) Uno dei motivi per cui sono "saltato" è proprio questo. Il mio dovere di magistrato l'ho assolto indagando su chiunque, destra, centro, sinistra. La disonestà è trasversale, non appartiene ad un solo partito così come non appartiene ad un mestiere specifico. A chi mi chiede se non ho qualche imbarazzo a stare accanto a personaggi su cui ho indagato rispondo che provavo più imbarazzo a lavorare con magistrati, alcuni, collusi. Quel che dice, poi, Berlusconi sui giudici è il suo solito modo di fare politica, insultando chi esercita le proprie funzioni e che  per questo deve essere offeso in ogni modo e in ogni occasione.

D) Ma non ha alcun imbarazzo a far parte della stessa coalizione in cui ad esempio c'è Prodi su cui lei ha indagato nell'inchiesta "Why not"?

R ) L 'imbarazzo non deve essere mio ma di chi ha agito disonestamente. Sono ideologicamente di sinistra ma questo non mi avrebbe impedito di far emettere un mandato contro Prodi, per citare il suo esempio, se fosse emerso qualcosa. Così come non ho problemi a stare accanto a Mastella al Parlamento europeo: è la politica. Umanamente, poi, ognuno ha la propria coscienza ed io non ho nulla da spartire con chi rincorre qualunque bandiera in cerca di una poltrona. Per fortuna adesso si è rispostato a centro-destra dato che con la sinistra non aveva niente a che vedere.

D) Come vede l'ipotesi di una grande coalizione di centro-sinistra aperta  a  Fini e Casini?

R) Non come ipotesi di Governo se non di transizione. Fini e Casini hanno appoggiato questo Governo, hanno fatto approvare tutte le leggi-vergogna che ci ritroviamo. La vera sinistra deve cercare alleati fra coloro che condividono gli stessi ideali, non rincorrere chi cambia casacca rimanendo comunque di destra. Se si parla di un Governo in questa Legislatura che abbia come fine la salvaguardia della democrazia, il cambiamento dell'attuale legge elettorale, la risoluzione del conflitto d'interessi, allora si può guardare ad una momentanea alleanza allargata con Fini e Casini, ma non certo come progetto per una nuova sinistra. Perché non sono di sinistra. Bisogna essere chiari e coerenti con l'elettorato.

D) Omicidio Vassallo: ai funerali  la Prestigiacomo e il silenzio di Maroni (a parte l'ovvia promessa che s'indagherà a fondo). Che cosa ne pensa?

R) L'assassinio di Vassallo ha fatto venir fuori la reale situazione della lotta alla mafia. Non è tanto questione di chi presenzia ai funerali, lacrime di coccodrillo ne abbiamo viste molte e non sono mancati i mafiosi a seguire il feretro di chi avevano fatto ammazzare. Non è neppure ciò che viene detto o non detto il problema. Dobbiamo guardare ai fatti e i fatti ci dicono che questo è il Governo che meno di tutti ha combattuto le mafie, nonostante la propaganda del Ministro dell'Interno. Questo è il fallimento di Maroni e di un esecutivo che passeranno alla storia per aver agevolato , con le loro leggi, la criminalità organizzata lasciando da soli gli uomini onesti che si sono battuti e si battono contro le mafie. Un problema, un dramma che abbiamo portato all'attenzione anche del Parlamento europeo ma che non può essere risolto da chi approva certe leggi.

D) Potremo mai disfarci del berlusconismo?

R) Il berlusconismo è ormai alle corde da un anno circa. E' un modello che sta crollando e ne stanno prendendo un po' tutti le distanze dopo averlo appoggiato per anni e fatto sì che imperasse.

D)Violenza sulle donne: non crede che tempi e costi dei processi siano troppo onerosi per le vittime?

R) Certo. I processi sono lunghissimi ed i costi pesanti per le donne. Anche in questo caso non è stata data la giusta attenzione al dramma da parte del Governo: che cosa è stato fatto per aiutare le vittime? Quali iniziative sono state prese? Non è stata una priorità, non è stata trattata adeguatamente da chi aveva il dovere di farlo.

D) Si potrebbe pensare, in tema di riforma della Giustizia, ad una riduzione dei tre gradi di giudizio?

R) Le ipotesi sono molte; certo, anche la riduzione ma l'Italia non mi sembra sia ancora matura per avere meno dei tre gradi di giudizio. Bisogna investire in personale che aiuti ad accorciare i tempi, bisogna intervenire per potenziare la macchina della Giustizia, non penalizzarla. E poi ridurre le ipotesi di reato. Ci sono questioni legali che si potrebbero risolvere efficacemente e in fretta con sanzioni economiche invece di seguire un iter che prevede prima il giudizio penale poi un eventuale risarcimento del danno. Mi riferisco, naturalmente, alle cause più banali, la lite con il salumiere per un quantità di prodotto errata, per dire. Ma il problema della riforma della Giustizia è una questione importante, da affrontare nell'interesse del cittadino e nel rispetto della legalità, investendo in risorse non decurtando o impedendo il lavoro della Magistratura con leggi che la intralciano.

D )Al Parlamento europeo è passata la direttiva sulla vivisezione praticata sugli animali randagi con due voti di parlamentari dell'IdV. I valori non sono comuni?

R) Io non capisco perché quando c'è una votazione gli occhi sono sempre puntati sull'IdV e non sugli altri partiti. Ci siamo battuti più di tutti, se andiamo a vedere chi ha appoggiato questa direttiva troviamo tantissimi nomi delle altre formazioni politiche.
Sulle grandi questioni etiche, l'aborto,il divorzio, la vivisezione, l'IdV lascia, com'è giusto che sia, libertà di coscienza. Ognuno di noi ha la propria sensibilità: io ho votato contro, non può esserci una direttiva di partito che obblighi ogni membro dell'IdV a pensarla allo stesso modo. Non siamo il partito dell'amore, non c'è un capo ed il suo gregge che lo segue a capo chino, anch'io non mi sono trovato d'accordo con alcune scelte del partito ed ho espresso il mio dissenso.

D) Ciò vale anche, ad esempio, per la proposta di legge di cui è firmatario Leoluca Orlando a proposito della controversa PAS nei casi di affidamento del minore?

R) E' chiaro che il partito ha delle linee-guida, poi se qualcuno è firmatario di un disegno di Legge quella è la sua di posizione e se ne assume le responsabilità proprie. Posizione che non è del partito ma minoritaria e personale. Questo è il pluralismo che anima l'IdV.

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