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venerdì 24 settembre 2010

L'inno e la propria identità.

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2010/24-settembre-2010/gobbo-sindaci-basta-inno-d-italia-1703823285805.shtml
E' difficile spiegare il disgusto che prende al nuovo attacco legaiolo contro l'Italia. E' difficile perché si deve far ricorso a valori facilmente collocabili a destra. Il patriottismo, il legame al tricolore, la difesa dell'inno sono patrimonio dell'area politica più conservatrice, quella che sta al Governo, appunto. Allora ti coglie il dubbio, lo spaesamento: ma questi non sono alleati? Ed io che non li sostengo dove sto?
Non so se faccia parte di un loro progetto destabilizzante, ma credo che la mancanza di chiari punti di riferimento sia uno dei mali più gravi di questa politica. Avendo abbracciato qualunque ideale facesse comodo si spostano trasversalmente a destra, sinistra, centro senza quel minimo di coerenza che ti possa far capire chi sono esattamente. Difendono i valori della religione cattolica e pregano il dio Po; si dichiarono contrari ai privilegi della casta e abusano di auto blu; dichiarano fedeltà al loro Governo e se ne distaccano ogni giorno con iniziative personali; militano contro le mafie e votano no all'utilizzo delle intercettazioni per Cosentino; chiedono il rispetto delle norme civili e il loro leader alza il medio un giorno sì e l'altro pure.
E' paradossale che a difendere l'inno di Mameli e a frenare l'onda Italiofoba sia La Russa. E' paradossale e incoerente: perché al dissidente Fini è stato più volte rimproverato il non allineamento con le linee guida del partito, ne è stata chiesta l'epurazione, il silenzio, le dimissioni. Perché a questi no?
Il dubbio di concordare con La Russa (lacerante, lo ammetto) viene immediatamente risolto perché l'ineffabile si permette una battuta orribile, in puro stile fascista, prendendo spunto dal cognome del sindaco legaiolo, Gobbo ("raddrizzeremo le sue parole", possiamo immaginare il ghigno soddisfatto per la boutade partorita). Rimane quello sulla propria identità politica: se difendo l'inno sono di sinistra, di destra, di centro, riformista, all'opposizione, filogovernativo?
Con buona pace dei vari schieramenti che non esistono ormai più, ritengo di essere semplicemente italiana.

19 commenti:

  1. Ho letto! E, se fossi italiana mi porrei il tuo lacerante dubbio, ma io, grazie a Dio sono Siciliana, e onoro una bandiera che ha piu` di 700anni......!
    E per non indurti nella tentazione di contraddirmi ti dico che: da siciliana sono considerata, da coloro che hai menzionato, una "sorellastra" e cittadina di Serie C.....
    Da Siciliana sono Figlia della Mia Sicilia!

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  2. Se difendi l'inno italiano ed il tricolore sei italiana.
    Se difendi l'inno siciliano ("Suoni la tromba", dai Puritani) e la bandiera storica sei siciliana.
    Se difendi l'inno veneto ("Na bandiera, na lengua, na storia", liberamente dalla Juditha Triumphans) ed il gonfalone storico sei veneta.
    Io sono Veneto, e da veneto non posso che fraternizzare con gli amici siciliani, perché i nostri popoli sono popoli storici d'Europa (e perché il loro inno lo vorrei cantare assieme a loro, visto che la mia voce baritonale me lo consente). E perché la "cultura italiana" invece di essere "somma delle culture italiche" con i Savoia&co è diventata una cultura italiana che vuole essere erede e distruttrice delle VERE E STORICHE CULTURE ITALICHE, che sono a spanne e in ordine sparso quella veneta, quella siciliana, quella napoletana, quella ligure, quella sarda...
    L'Italia di oggi è figlia di molteplici crimini storici, di un casato savoiardo che ha invaso, ucciso, truffato, affamato, distrutto. Nessuno si chiede mai perché araldicamente il PRIMO Re d'Italia era Vittorio Emanuele SECONDO? Semplicemente perché l'Italia altro non era che il colonialismo espansionista sabaudo in sicilia, in napolitania, in toscana, in veneto, in roma. Chi ci ha rimesso di più di tutti? La terna sicilia-napolitania-veneto. Ci abbiamo rimesso in termini economici, di prestigio, di ricchezza, di cultura, e di EMIGRAZIONE.

    Quella savoiarda non era l'Italia che volevano nemmeno i vari Gioberti, Cattaneo, Manin e altri. Essi ritenevano FOLLE l'idea che un solo regno soverchiasse ed annettesse gli altri. Ritenevano folle che si estendessero a tutti i regni le leggi d'uno solo, così come le tariffe, le unità di misura, etc...

    L'Italia è un abominio. E' agente di migliaia di crimini di guerra verso la sua stessa popolazione. L'essenza criminale è talmente radicata in essa che si può ben dire che più che FARE crimini di guerra, l'Italia è di per sé un crimine di guerra.

    Morta questa italia, potrà risorgere la VERA Italia, come è sempre stata, comunità di DIVERSI POPOLI in DIVERSI STATI, tra loro concorrenti e commercianti, amici e nemici. E' questa la ricetta che ha dato vita al mito italico, dal quale oggi l'italietta succhia per appropriarsi ed uccidere, come un ragno si ciba della preda, ma pretendendo addirittura di esserne erede. L'Italia era forte in cultura come in economia quando c'erano 10 Italie. Quando le capitali facevano a gara per chi si accaparrava il miglior architetto, il miglior pittore. Quando le università facevano a gara per chi formava od ospitava il miglior scienziato.

    Italia Delenda Est.
    Viva San Marco!
    AnTuDo!

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  3. Ma per piacere...lasciamo in pace i Savoia del tempo che fu. L'Italia di oggi è fatta da gente nata dopo l'unità, direi addirittura per la maggior parte dopo la seconda guerra mondiale, scolarizzata nell'idea di una Nazione unita. La Puglia è fatta di province profondamente diverse tra loro anche come dialetto; addirittura dialetti molto diversi tra città e città della stessa provincia. Vogliamo allora tornare all'Italia dei Comuni? E nello stesso comune, diverso da quartiere a quartiere, vogliamo il federalismo dei quartieri? E nei quartieri il federalismo dei condominii? Suvvia...
    Marco Tempesta

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  4. Quando chiesi a Pino Aprile se non vedeva il pericolo di una Lega a Sud, Giuseppina, mi rispose di no. Con tutto il cuore avrei voluto credergli, tu sei la risposta.
    Alessandro, "l'Italia è da distruggere" e "Viva san Marco": ti sei presentato.

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  5. A noi Siciliani, discriminati come tutti gli abitanti del Sud, non ci interessa più il tricolore che rappresenta ancora il simbolo massonico sotto il quale si continua a perpetrare il più spregevole sfruttamento del Meridione. La nostra sarà uno Stato, uno , libero, indipendente e federato, parte integrande della Confederazione degli Stati Indipendenti del Sud. Tutto il resto è putrido lerciume.

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  6. Mi presento anch'io come Alessandro: L'Italia è da distruggere. Viva la Sicilia, Una, Libera, Grande Indipendente!
    Lucio

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  7. I legaioli fanno ridere, ma chi li imita a sud fa piangere. Davvero.

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  8. Il simbolo dello stato italia dovrebbe essere la squadra e il compasso....

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  9. Certo che mi sono presentato. Non sia mai che mi scambino per un italiano. Per carità. Se la vostra miopia politica vi impedisce di concepire un veneto non leghista, e dunque a vedere leghisti in ogni veneto, continuate a farvi vedere, sì, ma andate da uno bravo.

    Ah, insomma i Savoia son morti e sepolti? E pure Garibaldi? No, cioè scusate, ma a cosa si riferiscono i festeggiamenti per i 150 anni?
    Se noi veneti parliamo delle miserie italiane quando hanno tentato di invadere il Veneto per la terza volta e poi l'hanno comprato nel 1866 parliamo di antichità. Voi che festeggiate l'unità dell'italietta del 1861 siete futuristi?
    Dovreste studiare un pò di Storia, e anche un pò di logica.
    Solo la vostra superbia italiota supera la vostra ignoranza italiana.
    Fatta l'Italia, dovevano fare gli italiani, perché gli italiani non solo non c'erano, ma proprio non la volevano. E gli unici italiani che sono riusciti a fare in 150anni, siete voi. Magro risultato, davvero.

    Dicevano i nostri antenati veneti (traduco per chi non sa le lingue): <<"Abbiamo fatto l'Italia, l'abbiam fatta noi!" Certo, io dico, e puzza da togliere il fiato.>>
    Altre filastrocche storiche?
    <>.
    E questa gente, cari signori italiani, non ha imbracciato il fucile, non ha fatto esplodere camionette o treni. E' emigrata dalla propria terra per colpa vostra, a causa di voi italiani.
    <<"Porca italia", i bastiema "'ndemo via">>.
    Ma questa volta, vi mandiamo via noi.

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  10. Per chi fosse interessato alla filastrocca STORICA che citavo nel mio commento precedente che è stata censurata (tra uncinate), la linko all'esterno, in lingua veneta: http://www.logoslibrary.eu/pls/wordtc/new_wordtheque.w6_start.doc?code=165&lang=VE

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  11. W la SICILIA libera e indipendente.
    ANTUDO!

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  12. w L'Italia.che dispiacere,leggere gli interventi offensivi.Pace,anche questa è Italia.La bandiera d'Italia racchiude tutte le bandiere,la bandiera d'Italia unifica.tutte le altre bandiere dividono,é una opinione personale ma sono fiera di avere questa idea,rispetto ad altre demenziali.

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  13. I termini "italia" e "pace" non possono stare nella stessa frase, salvo che si concluda parlando di "resa incondizionata".
    Mettetevi bene in testa che la Storia, mica noi veneti o gli amici siciliani, dice che i Veneti nel 1866 si sono battuti come LEONI contro gli italiani, e che gli italiani hanno perso (queste cose le raccontano gli ufficiali italiani dell'epoca, e pure Garibaldi).
    La Storia ci dice anche che l'invasione del Regno delle Due Sicilie ad opera di Garibaldi è stata compiuta grazie a quattro componenti tipiche italiane: aiuto esterno (la marina inglese ha bloccato in porto le navi della flotta borbonica, la massoneria inglese ha finanziato l'acquisto di fucili alla partenza); corruzione (di notabili di ogni genere, dagli ufficiali dell'esercito, al baronato...); menzogna (si prometteva alla gente la spartizione della terra in caso di vittoria, come nella prima guerra mondiale); violenza sui civili (quella decina d'anni di c.d. "emergenza brigantaggio" è in realtà una guerra civile che ha fatto decine di migliaia di vittime).

    Spesso voi italiani dite: "Dividere l'italia? Con tutta la gente che ha dato la vita per farla?"
    Ebbene, sappiate che se tale è il criterio (tanatofilo come ogni "ragionamento" nazionalista), allora l'italia la dovremmo disfare già stamattina, perché i sacrificatisi PER l'italia sono di gran lunga di meno di quelli sacrificati A CAUSA dell'italia.

    Concludo CITANDO GARIBALDI:
    "Quando i posteri esamineranno gli atti del governo e del parlamento italiano durante il risorgimento, vi troveranno cose da cloaca".

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  14. Deny, lasciali giocare. Si divertono così. Poi la smettono. Quando devono fruire del servizio sanitario nazionale, ad esempio. O delle strade statali. O della connessione internet.

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  15. non stiamo proprio giocando, non illudetevi, cominciate a prendere atto, seguite la manifestazione che si farà a Palermo il 30 ottobre, manifestazione per un diritto costituzionale di questa repubblica non attuato . Sento parlare del sistema sanitario, stiamo scherzando, hai mai chiesto di fare un ecografia in qualsiasi posto a Palermo, se tutto va bene ti prenotano fra quattro mesi se paghi attendi un ora al massimo.

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  16. Hahahah, neanche l'economia e la finanza vi insegnano!
    Il gettito ascrivibile alla regione veneto ha un avanzo stimato tra 11 e 20 miliardi di euro, stimato secondo i dati del Ministero del Tesoro, mica delle associazioni venete. Ciò significa che ciò che i veneti pagano all'Italia è superiore a quanto i veneti ricevono per 11mld€ come MINIMO, pari a 2200€ a persona all'anno (sì, duemiladuecentoeuro), compresi vecchi, bambini e malati. Le sapete fare le sottrazioni e le divisioni? Neanche la matematica vi insegnano per tenervi così fieramente italiani?
    La rete stradale fa SCHIFO anche perché i soldi vengono deviati verso opere al Sud, ma non a beneficio dei napoletani o dei siciliani, ma a favore della Mafia, la vera seconda gamba dell'italia, e la Lega è la terza.
    I nostri comuni sono alla canna del gas, perché con i vostri criteri all'italiana per applicare il Patto di Stabilità europeo si sono stangati proprio i comuni che risparmiavano in vista di investimenti CON SOLDI PROPRI, invece che con l'indebitamento, e per beffa con gli appianamenti dei debiti fatti con fondi della fiscalità generale statale sono stati premiati i comuni più indebitati in assoluto.
    Voi italiani siete solo degli approfittatori, dei parassiti, la feccia più feccia d'Europa.
    Manca davvero poco che ci diciate che prima che arrivassero gli italiani in Veneto non sorgeva nemmeno il sole! Siete RIDICOLI!
    E in proposito del parassitismo di voi italiani, come di consueto, le miserie italiane forniscono un così vasto repertorio che vi porto un'altra citazione storica, stavolta di Napoleone III (sapete chi è o ve lo devo dire io, che sono un veneto ignorante?). Nel 1866 le due battaglie che ci sono state (campale a Custoza e navale a Lissa) voi italiani le avete perse MISERAMENTE entrambe, e noi Veneti siamo stati dalla parte degli Austriaci. Eppure, mentre l'universo mondo vi canzonava e ridicolizzava a dovere, la vostra sfacciataggine vi faceva essere talmente boriosi da chiedere all'Austria l'intero Veneto (storico) per la pace!
    In questa circostanza storica Napoleone III, vostro alleato, disse riferendosi a voi italiani: "Ancora una sconfitta e mi chiederanno Parigi".

    Azienda Italia: da 150 anni leader nel settore del fallimento totale.

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  17. Alessandro, temo non ti sia chiaro un semplice assunto: nessuno ti vuol costringere ad essere Italiano, anzi. Son tante le famiglie in cui i figli mangiano e si lamentano del pasto ricevuto, ci siamo abituati. Che vadano. Altrove.
    Anonimo, sì. Ho chiarissima la situazione in Sicilia, ma stai facendo il gioco della Lega. Qui si chiede un'Italia migliore. Per tutti.

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  18. No, mia cara cardella, quelli che se ne devono andare siete voi italiani.
    Quelli che sono illegittimamente in veneto sono gli italiani, non i veneti. Siete entrati illegittimamente, con viltà ed ignominia, per parassitare e insabbiare, violentare e schernire.
    Ve ne dovete andare, tornare da dove siete venuti. Dal nulla siete spuntati, nel nulla dovete ritornare, col carico dei crimini che in così poco tempo siete riusciti ad accumulare.
    E ritengo anche che ti dovresti vergognare. Le tue parole sono offensive per i siciliani.
    Da quello che tu dici si può intuire che secondo te l'indipendenza del Veneto sarebbe una convenienza per i Veneti, ma sarebbe un pericolo per l'italia. Ma ciò che è più grave è che tu ritieni che l'indipendenza della Sicilia non sarebbe conveniente per i siciliani. Questo significa che nella tua illogicità perversa ritieni che la Sicilia sia destinata per sua natura ad essere mafiosa, corrotta ed economicamente depressa come è diventata solo sotto l'Italia. Sappi che il regno di Sicilia (sì, perché araldicamente il governo della Sicilia comportava il titolo di re) era uno dei regni più ricchi, e così anche quello Napoletano. La tua italianità si basa proprio sull'assurdità di ritenere che un popolo storico d'Europa come quello siciliano, con secoli e secoli di specificità, sia invece irrecuperabilmente di ultim'ordine, come morto, incapace di governarsi, di produrre, di Essere Nazione. La Sicilia che purtroppo siamo abituati a percepire è quella che i Savoia hanno voluto, e che l'Italia ha avuto interesse a far restare così per esigenze di potere.
    Se hai mai letto Orwell in 1984 sai che il Grande Fratello era il governo e che per meglio governare sie era creato lui stesso l'opposizione, che però la gent credeva fosse una vera opposizione, di quelle "segrete, catacombali". La mafia al "sud" e la lega al "nord" non sono altro che prolungamenti dello Stato italiano, ad uso della sua unità e del nostro declino. Acché noi veneti insultassimo i siciliani con "terroni mafiosi" e i siciliani insultassero noi veneti con "polentoni leghisti".
    E invece no, cari italiani: GAME OVER. Ci stiamo svegliando, abbiamo capito con che specchietti per le allodole ci stavate giocando.
    E in tema di "fine", concludo con l'ennesima citazione, di un noto indipendentista veneto-siciliano di tempi recentissimi.
    Scrisse costui: "L'Italia è finita. O forse, nata su dei plebisciti-burletta come quelli del 1860-'61, non è mai esistita che nella fantasia di pochi sognatori, ai quali abbiamo avuto la disgrazia di appartenere"- tratto dall'ultimo volume dell'opera "Storia d'Italia", di Indro Montanelli.
    E con questo io ho concluso la mia missione di dimostrare che tanto sono povere, vili ed ignobili le ragioni dell'italia unita, quanto al contrario sono ricche, documentate e razionali le nostre rivendicaziondi: TORNARE Indipendenti.
    Viva San Marco + Animus Tuus Dominus = Italia Delenda Est.

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  19. Lo stato italiano e un fallimento dopo 150 di unità è l'ora di chiudere questa esperienza.

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