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lunedì 27 settembre 2010

Se è l'imputato a decidere sulla Giustizia.

Non si può dire che gli manchi la chiarezza: "Bloccare i processi del premier", questa l'urgenza per Ghedini. Ovvio, è pagato per quello. Ma Alfano? Il resto del Governo? Si ricordano che sono stati eletti dal popolo e non da b.? Certo, se il cosiddetto premier va in galera si ritrovano senza poltrona. Ma possibile che non abbiano nessuna fiducia nelle loro capacità di riciclarsi? Eppure gli esempi da seguire ci sono.
Morto un padrone se ne trova un altro. Facilmente. Perché gli Italiani dimenticano e perdonano.
Gli Italiani neanche si accorgono che un imputato in un processo è logicamente parte in causa, ha un interesse lampante a che venga chiusa la questione non con un giudizio di assoluzione ma con un'elusione del giudizio stesso.  Il conflitto d'interesse non riguarda solo l'abuso dei media, è connaturato in un uomo che non sa distinguere e non fa distinguere il suo privato dalla cosa pubblica. Permettereste a Riina di decidere sull'ergastolo? Ai suoi avvocati di disquisire sulle restrittività impostegli?
Permettereste al padrone di un'azienda di decidere unilateralmente a quali condizioni deve assumervi prescindendo dal vostro diritto alla sicurezza, ad una giusta retribuzione, ai contributi previdenziali?
Permettereste alla Juventus di imporre le sue regole per arbitrare una partita di calcio?
Permettereste al vostro ex compagno di decidere lui i termini della separazione e dell'eventuale affidamento del figlio?
Permettereste all'Enel di legiferare su quanto ogni utente deve versare per l'uso della corrente elettrica?
Perché, allora, si sta permettendo che un indagato decida se essere processato o no? Perché?
http://www.repubblica.it/politica/2010/09/27/news/stop_processi-7463577/?ref=HREA-1

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